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La riapertura dei Navigli è già stata decisa?
La decisione di riaprire i Navigli avverrà al termine del dibattito pubblico quando la Giunta e Il Consiglio Comunale saranno chiamati ad approvare il progetto. La decisione finale sulla riapertura dei Navigli si avrà entro la fine dell’anno.
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A cosa serve il dibattito pubblico?
Serve a raccogliere osservazioni e proposte da cittadini e associazioni che possano aiutare l’Amministrazione comunale a valutare il progetto di riapertura dei Navigli e a migliorarne gli aspetti ritenuti più critici.
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Quali sono le fasi di approvazione del progetto?
Terminato il dibattito pubblico il progetto deve essere approvato dalla Giunta e successivamente dal Consiglio comunale. L’intervento, una volta finanziato e inserito nel Programma delle Opere Pubbliche, viene progettato nel dettaglio ed è sottoposto al processo di Valutazione di Impatto Ambientale, che prevede a sua volta una fase di confronto con gli attori qualificati della città. Solo dopo aver ottenuta la compatibilità ambientale il progetto potrà essere realizzato.
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Sono previste altre forme di partecipazioni dei cittadini dopo il dibattito pubblico?
Si, è prevista la partecipazione del pubblico e degli esperti nella fase di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto.
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Quali sono i tempi di realizzazione del progetto?
Complessivamente per le attività tecniche, amministrative e di cantiere per la riconnessione idraulica e la riapertura dei primi cinque tratti dei Navigli si prevedono:
2 anni e mezzo per completare la fase di progettazione e autorizzazione;
4 anni per la realizzazione delle opere.Per consultare il cronoprogramma dettagliato clicca QUI
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Con quali fondi potrà essere finanziata l’opera?
L’opera è finanziabile con risorse proprie del Comune di Milano destinate alle opere pubbliche. L’amministrazione comunale sta verificando la possibilità di cofinanziamento di altri enti e il ricorso a finanziamenti europei.
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Quali sono i costi previsti di manutenzione dell’opera?
I costi di manutenzione sono stati stimati in circa 750.000€ all’anno e riguardano la gestione e pulizia dell’alveo, la manutenzione del sistema di monitoraggio e telecontrollo, lo smaltimento del materiale derivante dal deposito nell’alveo e nella tubazione, la gestione e manutenzione della conca e della stazione di monitoraggio e telecontrollo. Il futuro gestore del canale, che si occuperà della manutenzione ordinaria, potrà coprirne in parte i costi con i nuovi introiti derivanti dalla vendita agli agricoltori del Sud Milano dell’acqua resa disponibile con la riconnessione idraulica.
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Il progetto in discussione prevede la riapertura a cielo aperto dell’intero percorso storico dei Navigli?
Per ragioni di fattibilità tecnico-economica nella prima fase del progetto è prevista la riapertura a cielo aperto solo dei 5 tratti indicati – Melchiorre Gioia, Conca dell’Incoronata, Sforza, Vetra, Conca di Viarenna – mentre la tubazione sotterranea permetterà di collegare un tratto all’altro e, più in generale, il naviglio Martesana alla Darsena e alla Vettabbia.
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Le acque che alimenteranno il canale sono pulite?
Nel progetto si prevede di alimentare il nuovo sistema dei Navigli con acque di buona qualità del Naviglio Martesana, provenienti dal fiume Adda, conformi ai limiti di legge imposti per l’uso irriguo. È inoltre previsto un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria per la pulizia dei tratti a cielo aperto e della nuove tratte di riconnessione idraulica realizzata con tubazioni sotterranee.
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La riapertura del Naviglio può portare alla proliferazione di zanzare ed altri animali infestanti?
Lungo l’intero nuovo tracciato è prevista una velocità minima di scorrimento in grado di evitare il ristagno delle acque e quindi e la proliferazione di animali infestanti e l’insorgere di problemi di igiene pubblica. Nelle successive fasi progettuali si valuterà inoltre l’opportunità di introdurre nei cinque tratti a cielo aperto sistemi di ricircolo in grado di incrementare ulteriormente la movimentazione e l’ossigenazione delle acque.
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È vero che il livello dell'acqua sarà molto al di sotto delle sponde?
Con la riapertura dei primi cinque tratti la navigazione sarà limitata alle sole canoe o comunque a piccole imbarcazioni private. Di conseguenza l’altezza dell’acqua potrà essere tenuta il più alto possibile in relazione ai vincoli di carattere idraulico e sostanzialmente al livello storico. Con la riapertura complessiva la navigazione potrà svilupparsi sull’intero tracciato e ciò richiede un abbassamento del livello dell’acqua per rendere possibile il passaggio delle barche sotto i ponti, che saranno tutti a raso (senza rampe o scale). La navigazione turistica e pubblica potrà essere effettuata utilizzando un’imbarcazione speciale di opportune dimensioni, appositamente progettata.
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Come si modificherebbe la viabilità in via Melchiorre Gioia con la realizzazione del tratto A?
Gli studi dettagliati sulla riorganizzazione della viabilità nelle zone coinvolte dal progetto saranno effettuati nelle fasi successive della progettazione. Allo stato attuale si prevede che dalla riapertura di Cassina de’ Pomm fino alla intersezione con Via Cagliero la viabilità automobilistica in Via Melchiorre Gioia sia ridotta ad una corsia per senso di marcia. Da Via Cagliero fino a Via Carissimi sono invece previste due corsie per senso di marcia. La sezione stradale è completata lungo l’intero tratto da marciapiedi e piste ciclabili.